Avete un computer o un tablet funzionante ma che non usate più? Li potete donare a chi ne ha bisogno, magari per la didattica a distanza. È stata infatti creata a Milano una catena solidale, ideata da quattro ragazzi 18enni, attraverso la creazione del portale PC4U.TECH.
Chi sono
La squadra è composta da Matteo Mainetti, studente del Leone XIII, che si occupa dell’aspetto logistico del progetto, Emanuele Sacco che lavora alla programmazione del sito e Pietro Cappellini che cura l’immagine grafica, studenti dei Salesiani di Milano e Jacopo Rangone che si dedica alla parte amministrativa e studia in Inghilterra.
Il lockdown ha portato una grande idea
L’idea è nata durante il lockdown quando si è capito che molti studenti non potevano seguire le lezioni a distanza perché a casa non avevano né un pc, né un tablet. I quattro amici hanno così cominciato a ritirare dispositivi da coloro che li donavano spontaneamente. Il primo a prendere parte all’iniziativa è stato un Dirigente d’Azienda che, consegnando il proprio tablet, ha incoraggiato l’iniziativa perché “se non ci si aiuta a vicenda, nessun altro lo farà”.
Come posso partecipare?
Attraverso la piattaforma online pc4u.tech, con pochi click, si ha la possibilità di donare i propri dispositivi inutilizzati, ma funzionanti, oppure di fare richiesta per riceverne uno, in caso di necessità. L’iniziativa, a carattere totalmente gratuito, è rivolta anche alle aziende che hanno dispositivi obsoleti da poter cedere.
Nuova vita al computer
Ogni dispositivo viene ritirato a domicilio presso il donatore, riformattato da un esperto del settore, sanificato e, prima che il device cominci la sua nuova vita, viene imballato con un messaggio del donatore a chi lo riceverà.
Scuola & Digitale
I numeri di chi ha fame di tecnologia, anche in Lombardia rimangono alti. “Il 14% degli studenti non possiede un computer, questo dato si traduce in circa 2.600 ragazzi che in questi mesi non sono riusciti ad ‘andare a scuola’ – commenta Emanuele – Una recente indagine ISTAT dice che il 33,8% delle famiglie italiane non ha un pc o un tablet in casa, e che il 57% dei ragazzi deve condividere un solo computer in famiglia.
Un problema che va oltre al bisogno evidenziato dal periodo del Covid-19, perché la scuola sarà sempre più digitale e noi studenti avremo sempre più bisogno di supporti tecnologici per poter studiare”.
“Alla fine noi non doniamo solamente uno strumento – dice Pietro – noi doniamo una porta verso la conoscenza”.